Il borgo antico di Greccio sorge a poca distanza dal Santuario, su un bastione roccioso affacciato sulla Valle Santa, a 750 metri di quota. Le sue origini si fanno risalire alla prima metà del Secolo XI, presumibilmente fondato sulle ceneri di una precedente colonia Greca, “curtis de Greze” dalla quale probabilmente deriva anche il nome attuale. Comunque già nel 1016 si hanno notizie della sua esistenza da cronache del Regesto di Farfa. In questa epoca il nucleo originario del paese era già edificato nella posizione attuale, e nei primi decenni del 1100 conobbe un discreto sviluppo.

Nel secolo successivo il destino di Greccio si lega indissolubilmente alla presenza di S. Francesco d’Assisi, che dimora qui dal 1209 e lascia numerose tracce della sua permanenza. Passato nei secoli successivi sotto le dominazioni di diverse Signorie, Greccio nel 1500 è un borgo di circa 300 anime, e proprio in questo periodo, venuta a mancare la funzione difensiva della cinta muraria, il borgo e le mura subiscono le prime trasformazioni, con la realizzazione di abitazioni addossate alle mura e altre strutture anche all’esterno delle stesse.

Nel 1630 le mura sono ormai diroccate e crollate in diversi punti, ma Greccio è ricordato dal Governatore di Rieti come “il principale castello della città di Rieti”, e conta circa 800 abitanti, che nei secoli successivi salgono fino a giungere, alla fine del 1800, ad oltre 1600. Dopo essere stato annesso ai primi del 1800 alla delegazione di Rieti-Spoleto da Pio VII, Greccio nel 1833 viene definitivamente assegnato alla Provincia di Rieti. Sotto il Regno d’Italia, Greccio passa poi dalla Provincia di Perugia a quella di Roma, per tornare infine, nel 1927 alla Provincia di Rieti. Durante i secoli successivi al 1500, si realizzano le espansioni del borgo attuale, con la costruzione delle abitazioni che circondano la Piazza Roma, della Chiesa della Madonna del Giglio, e del pregevole immobile dell’Albergo della Fonte. In epoca recente, malgrado qualche modesta nuova espansione, il paese mantiene intatta la sua caratteristica struttura urbanistica a fuso, ed i suoi principali caratteri tipologici e architettonici.

Sulla parte più elevata del colle, domina il borgo ed il paesaggio circostante la bella Chiesa di S. Michele Arcangelo, che conserva pregevoli pitture cinquecentesche e decorazioni in stucco attribuite a Gregorio Grimani, realizzate nel 1636 durante l’edificazione della Cappella. Notevoli anche la Fonte Battesimale, l’altare maggiore, un bellissimo calice in argento dorato e un Ostensorio del ‘600. Ma anche la Chiesa di S Maria del Giglio contiene belle decorazioni e preziosi stucchi, oltre a pitture a tempera datate al primo quattrocento. Da vedere il “Sentiero degli Artisti” che percorre tutto il centro storico alla scoperta di 26 affreschi murali sulla vita di San Francesco, e il Museo Internazionale del Presepio, sito all’ingresso del paese, che custodisce preziose rappresentazioni.