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Il Rabarbaro comune

Conosciuto grazie alle caramelle e al liquore dal caratteristico sapore amaro, in realtà questo ortaggio si presta ad essere impiegato in cucina per molti altri utilizzi: in una dieta varia ed equilibrata il rabarbaro è un ottimo alleato della nostra salute, ma scopriamo insieme quali altre virtù lo caratterizzano

Il Rheum rhabarbarum L. è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Polygonaceae, è originaria della Cina e cresce sia in Europa che in Asia. Predilige un terreno sciolto dove poter sviluppare il rizoma, ben drenato e ben concimato, una posizione assolata e una buona escursione termica, deve essere esposta al freddo d’inverno mentre in estate ha bisogno di notti fresche dopo le calde giornate. Può essere piantato in autunno oppure a cavallo tra fine inverno e inizio primavera, da cui fino all’autunno avrà un’abbondante attività vegetativa.
Oltre che in pieno campo è possibile coltivarlo anche in vaso, a patto che sia molto grande e che non sia posto in un luogo troppo caldo e assolato. La pianta cresce in fretta, anche se è consigliato raccogliere poco o non raccogliere affatto durante il primo anno. Dalla seconda primavera si raccolgono i gambi più grossi, lasciando foglie da cui ricavare energia per continuare la produzione.

Descrizione
Possiede un robusto rizoma, un fusto eretto, ingrossato e grandi foglie che alla base sono dotate di grandi piccioli carnosi i quali sono commestibili; la lamina ha una forma ovale, è ondulata e può raggiungere anche i 50 centimetri di lunghezza. La fioritura avviene da maggio a luglio e si manifesta con un’infiorescenza a pannocchia terminale con foglie alla base. Il frutto è ovale e si chiama diclesio contenente al suo interno un seme, l’achenio, di colore bruno.

Proprietà e utilizzi
Le proprietà e i benefici dovuti al consumo del rabarbaro erano note sin dai tempi antichi.
Il principale principio attivo della pianta è la reina, inoltre contiene i tannini, l’acido crisofanico, le pectine. Queste ultime, insieme all’acido folico, gli consentono di svolgere una potente azione digestiva utile per combattere i sintomi tipici della cattiva digestione.
Grazie alle sue proprietà decongestionanti, purgative e disintossicanti è possibile beneficiare delle sue virtù utilizzando le foglie giovani del rabarbaro come delle tipiche verdure a foglia verde, per condire piatti, risotti e in varie ricette, raccogliendole verso la fine della primavera ed evitando di eccedere nelle dosi, oppure sotto forma di aperitivo dato il suo impiego per la preparazione di bevande alcoliche e liquori. Il rizoma una volta trasformato in polvere o in piccoli pezzi viene impiegato nella preparazione dei prodotti a base di estratto o infusi. In ambito erboristico è considerato una valida soluzione naturale per trattare la stipsi. Per quanto riguarda l’uso esterno è possibile utilizzare delle tinture madri con le quali effettuare degli impacchi e curare ferite e cicatrici.

Un mito da sfatare
La credenza che il rabarbaro abbia un sapore amaro è entrata nell’immaginario a causa delle caramelle e del liquore che sono prodotti derivati dalla radice e non dai gambi. Il gusto delle coste del rabarbaro, invece, è piacevolmente acidulo, ricorda il sapore di una prugna o di una mela verde, e vengono utilizzate infatti anche nella preparazione di composte e dolci tra cui il famoso crumble di rabarbaro.

A cura di Fabiano Ermini e Roberta Zirone dell’associazione Hortus Simplicium 

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