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Il semprevivo maggiore

Il suo nome anticipa una delle sue peculiarità: straordinaria resistenza agli ambienti ostili e siccitosi, inoltre, grande colonizzatore di vecchi muri e tetti di pietra, tanto da ritenerlo in passato capace di proteggere le abitazioni perfino dai fulmini. Scopriamo insieme questa specie che localmente è addirittura protetta

Il Sempervivum tectorum L. è originario dell’Africa e dell’Europa, presente sulle Alpi, Appennini Pirenei dove predilige prati aridi e soleggiati, rupi, vecchi muri e pendii fino ai 2800 metri di altitudine. Questa specie si presta molto bene ad abbellire giardini rocciosi, come tappezzante, tra le fessure delle rocce, per bordure, molto frequente è la crescita spontanea anche sui tetti ben assolati delle abitazioni. Resiste molto bene sia alle basse temperature, addirittura fino ai -30° C, sia a quelle elevate e a lunghi periodi di siccità. Durante la ripresa vegetativa primaverile e fino a metà estate, necessita però di maggiore umidità, è bene quindi procedere con innaffiature diradate nel tempo, prestando attenzione a far asciugare il substrato per qualche giorno prima di somministrare nuovamente l’acqua.

Descrizione
È una specie succulenta, perenne, stolonifera che appartiene alla famiglia delle Crassulaceae. Le foglie sono succulente, disposte in modo alternato, variano di numero da 50 a 60, riunite in una grande rosetta principale mentre altre sono distribuite ai vertici degli stoloni. Le foglie costituenti la rosetta sono di colore verde con l’estremità di colore bruno rossastra, molto carnose, prive di picciolo e pungenti all’apice. La fioritura avviene da maggio ad agosto e si manifesta con infiorescenze riunite in cime terminali su uno scapo, rivestito di foglie di forma simile a quelle della rosetta, portante dai 10 ai 40 fiori di circa 3 centimetri di diametro di colore che varia dal rosa al porpora, esternamente rivestiti di peli. I frutti sono follicoli contenenti numerosi semi minuti; dopo la fruttificazione la rosetta muore e viene sostituita da quelle adiacenti.

Proprietà e utilizzi
Le foglie succulente di questa specie e delle congeneri contengono resina, sostanze tanniche, mucillaggini, acido malico e formico e sali di calcio. Le popolazioni montane utilizzavano il semprevivo per preparare cataplasmi contro le punture di insetti, le ustioni, le ulcerazioni cutanee ed anche, sotto forma di infuso, come collirio, per dare sollievo alle infiammazioni congiuntivali. Il consumo del succo delle foglie e della loro macerazione è in grado di svolgere un’azione rinfrescante ed astringente. In passato, in periodi di ristrettezze economiche, le rosette giovani di questa specie venivano anche conservate sottaceto per il consumo alimentare.

Le piante grasse
Le piante grasse, chiamate anche succulente, si caratterizzano per la straordinaria capacità di immagazzinare grandi quantità di acqua e di utilizzarla per soddisfare le esigenze nutritive anche in periodi di siccità. Una qualità tipica delle piante che hanno origine nelle zone aride e desertiche del pianeta, dove le piogge sono scarse e possono essere assenti anche per lunghi periodi di tempo. Grazie a questa peculiarità, le piante grasse possono sopravvivere a lungo e adattarsi agli ambienti torridi nonostante la mancanza di un approvvigionamento continuo di acqua.

a cura di Fabiano Ermini e Roberta Zirone dell’associazione Hortus Simplicium

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