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Imparare la paternità da san Giuseppe: uomo silenzioso, coraggioso e capace di ascoltare il cuore

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Partecipatissima e gioiosa in Cattedrale la messa della IV domenica di Avvento, che ha visto ai primi banchi di Santa Maria tanti bambini pronti a far benedire il Bambinello del proprio presepe

È stata una riflessione sulla figura del padre quella proposta dal vescovo Domenico a quanti si sono ritrovati in Cattedrale per partecipare alla Messa della IV domenica di Avvento. In particolare, mons Pompili si è rivolto ai «più piccoli tra i piccoli», ai tanti bambini, cioè, giunti a Santa Maria per partecipare al rito di benedizione dei Bambinelli del proprio presepe.

Le ragioni del cuore

A fornire lo spunto a don Domenico è stata la figura di san Giuseppe: un «un uomo giusto», che di fronte all’inaspettata gravidanza di Maria non segue la logica dell’instinto, ma «l’intuizione del cuore». Decide quindi di non ripudiarla pubblicamente, ma di licenziarla in segreto. È una caratteristica del padre, secondo il vescovo, quella di saper coniugare le ragioni del cervello con quelle del cuore. Un insegnamento che a partire dal padre investe una dimensione più generale: «se seguiamo la semplice ragione– ha spiegato monsignore – non riusciremo mai a comprendere fino in fondo la vita. C’è bisogno di un intuito più profondo».

Un uomo silenzioso

Qui si lega il secondo aggettivo che definisce Giuseppe e dunque la paternità: egli è un uomo silenzioso, il padre è un uomo spesso silenzioso. «Ma il fatto che non parli, non significa che non pensi. Anzi, come nel caso di Giuseppe, che addirittura non sogni». Giuseppe sogna che la donna che lui ama è veramente la donna per lui, e perciò finisce per assecondare il suo sogno, comprende che Maria è dentro un progetto misterioso, più grande».
Giuseppe, dunque, non è una figura incerta, ma vigorosa. «Proprio come i papà, che sono delle persone sicure di sé, sono uomini “verticali”, che non piegano la schiena. Per questo i papà ci sembrano tanto alti, perché li vediamo dal basso verso l’alto e questo ci dà il senso della sicurezza e della protezione».

Il padre è coraggioso

Il papà, da ultimo, è anche coraggioso. Il Vangelo dice che Giuseppe prese con sé Maria e con lei andò via. «Ecco chi è il padre coraggioso: chi difende la madre e così difende il figlio. L’amore del padre e della madre è molto diverso. È necessario però che entrambi passino l’uno attraverso l’altro. Non come accade oggi, quando i figli diventano oggetto di una contesa e non, invece, del comune interesse». Ciò detto, il vescovo ha chiesto di unirsi in preghiera, affinché tutti i papà riscoprano quanto è essenziale la loro funzione, e tutte le mamme possano trovare uno sposo per crescere insieme il proprio bambino.

Da Frontiera

 

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