#francescodarieti

Il Crocifisso di Leonessa e l’immagine di san Francesco ai piedi di Gesù

Crocifisso di Leonessa

Tra le più antiche e suggestive raffigurazioni pittoriche di San Francesco, va annoverata l’immagine ai piedi del Crocifisso alla base della croce di Leonessa, autentico capolavoro della bottega del Maestro di Cesi già appartenuto al monastero delle Clarisse di Santa Lucia di Leonessa e da qui passato al monastero di San Giovanni Evangelista dopo le soppressioni postunitarie che costrinsero le Agostiniane e le Clarisse a ritirarsi nel monastero adiacente alla porta Spoletina.

Dal 2005, la preziosa croce è in deposito presso la Pinacoteca Diocesana insieme con i beni mobili del monastero leonessano, messo in vendita dalla Provincia Romana dei Frati Minori ed acquistato dalla Curia reatina per essere destinato ad ospitare un centro anziani.

Il manufatto trecentesco è una croce tabellare in legno, dalla elegante forma mistilinea. Sul fondo dorato, la figura del Christus patiens si staglia sul nero patibolo sovrastato dal cartiglio rosso con l’iscrizione INRI in caratteri gotici. Gesù è colto nell’abbandono della morte, il volto dai lineamenti serrati, l’anatomia ben modellata. Ai lati del crocifisso, la Madonna indossa le vesti del lutto e, desolata, porta la mano sinistra al viso  solcato dalle lacrime, il giovane Giovanni, il futuro evangelista, sembra quasi strapparsi i capelli in un gesto di intensa drammaticità. Ai piedi di Cristo, sovrapposti ed inchiodati alla tabella inferiore, spicca la figuretta di Francesco d’Assisi, l’alter Christus, che in atto di sublime dedizione raccoglie il sangue che stilla dalle profonde ferite.

Francesco è ben caratterizzato, i lineamenti del volto tracciati rispettando l’iconografia già consolidata a partire dagli archetipi di Subiaco e di Greccio, il capo circondato dal nimbo, il saio legato alla vita dal cordiglio.

Le dimensioni minuscole della sua figura rispecchiano programmaticamente la volontà tutta francescana di dedicarsi con umiltà alla sequela Christi, ed è commovente riflettere sulla scelta di una comunità femminile costituitasi a Leonessa sull’esempio di Chiara d’Assisi, committente di una così singolare espressione dell’arte sacra nel corso del XIV secolo.

A cura di Ileana Tozzi

Previous ArticleNext Article