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L’Acetosella

In grado di prevedere vento, pioggia e, in generale, le brutte condizioni metereologiche; valido sostituto del limone nelle cucine delle massaie, scopriamo insieme le proprietà di questa specie non autoctona unica eccezione del nostro giardino

L’acetosella rizomatosa è una specie neofita invasiva di origine sudamericana, introdotta a scopo ornamentale e ormai naturalizzata, presente in molte regioni d’Italia, cresce spontanea negli orti, lungo le strade, nel sottobosco, in luoghi umidi e nei terreni ricchi di humus.

Descrizione
L’Oxalis articulata Savigny è una specie erbacea perenne sempreverde appartenente alla famiglia delle Oxalidaceae. La radice si può presentare squamosa, bulbosa, rizomatosa con radici avventizie. In pieno sviluppo vegetativo forma folti cuscini alti 30-35 centimetri e larghi 50-60 centimetri, ricchi di foglie di colore verde brillante che nelle zone con clima mite possono persistere anche nei mesi invernali. Le foglie sono trilobate, divise in tre foglioline cuoriformi con bordi lievemente dentellati, portate sugli apici di lunghi e sottili piccioli cilindrici; peculiarità delle sue foglie è che con le piogge si contraggono, assumendo l’aspetto di un piccolo ombrello. Inoltre, si chiudono nelle ore notturne. L’antesi avviene da febbraio ad agosto ma in condizioni climatiche favorevoli si protrae fino ad ottobre. I fiori sono riuniti in cime corimbose ombrelliformi, con corolla a 5 petali di colore rosa intenso. I frutti sono piccole capsule allungate contenenti piccolissimi semi, immersi in una sostanza mucillagginosa che una volta maturi vengono sospinti attraverso una fessura e proiettati a distanza.

Proprietà e utilizzi
L’Acetosella viene utilizzata sin dall’epoca antica per le sue proprietà. Ha un sapore acidulo, dato dall’alto contenuto di ossalato di potassio e ossalato di calcio. Questi elementi conferiscono alla pianta proprietà astringenti, diuretiche e bechiche e sono utili per alleviare disturbi allo stomaco e all’intestino. Masticarne le foglie fresche aiuta nella cura di ulcere della bocca. Oltre alle foglie, si possono usare le radici e i semi, indicati contro la diarrea, i dolori addominali, le coliche, i fastidi legati alle emorroidi, negli stati d’inappetenza, la febbre la stanchezza.
In erboristeria viene impiegata nella realizzazione di pomate per uso esterno, diventando un ottimo rimedio naturale per trattare alcune malattie della pelle come l’acne e le dermatiti squamose.
Nonostante le sue potenziali proprietà è doveroso segnalare anche le precauzioni da prendere quando si utilizza questa pianta. L’assunzione dell’acido ossalico presente nell’acetosella, ad esempio, ne fa sconsigliare l’uso a chi soffre di disturbi gastrici e patologie epatiche, nello specifico, è sconsigliata a persone con nefrolitiasi da ossalato di calcio, gotta e artriti.
Un consumo eccessivo e continuato delle foglie può provocare nausea, vomito, diarrea e ipotensione arteriosa, è quindi consigliabile l’utilizzo sotto stretto controllo medico.

In cucina
La raccolta è molto semplice, agevolata dalla sua onnipresenza, avviene dalla primavera e continua in estate poiché le foglie sopravvivono alla fioritura primaverile, continuando a riprodursi con rapidità, facendo accortezza però a non raccoglierla in prossimità delle strade o nei campi dove vengono impiegati pesticidi chimici, senza raccogliere le radici per non compromettere la rivegetazione. Viene consumato il prodotto da fresco in quanto l’essiccazione favorisce la perdita delle proprietà.
In cucina, le foglie provviste del gambo, vengono impiegate per insaporire zuppe, minestre o per accompagnare un secondo piatto; oppure bollite in acqua per pochi minuti nella preparazione di una bevanda rinfrescante simile alla limonata.

A cura di Fabiano Ermini e Roberta Zirone dell’Associazione Hortus Simplicium

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