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L’uomo della pace

Un tratto decisivo del carattere francescano negli affreschi del santuario di Poggio Bustone.

Dei santuari della Valle Santa di Rieti, quello di Poggio Bustone è l’unico che presenta un ciclo di affreschi dedicati a san Francesco, dipinti da un autore anonimo del 1600, nelle lunette del chiostro. In un dipinto vengono rappresentati tre episodi: al centro il giovane santo che dona il suo mantello al lebbroso, a sinistra Francesco bambino che riceve l’omaggio di un cavaliere che riconosce in lui il futuro santo, e il sogno di Spoleto, dove il santo vede un palazzo pieno di armature e di soldati che simboleggiano l’Ordine francescano che nascerà. È importante notare come la figura del lebbroso non venisse rappresentata nelle chiese: anche nel ciclo di affreschi di Giotto della Basilica Superiore di Assisi non ce n’è traccia. Sembra, poi, che nella visione del palazzo, la voce che dice a Francesco se vuole seguire il servo o il padrone si riferisca a Innocenzo III, grande promotore delle crociate. Francesco non le appoggerà mai e i suoi frati, chiamati gli “araldi del Vangelo” non hanno niente a che fare con i milites Christi, come venivano chiamati i crociati. Francesco si riconferma un uomo di dialogo e di pace, aspetti oggi sempre più urgenti e necessari.

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