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Nuovo direttore scientifico al museo di Greccio

È Enrico Genovesi il nuovo direttore scientifico del Museo Internazionale del Presepe di Greccio. Il suo progetto è quello di consolidare l'importante eredità ricevuta e lavorare sull'innovazione, superando l'idea della semplice collezione per fare dello spazio un punto di riferimento culturale vivo e aperto.

Tutti i presepisti conoscono Greccio, almeno di nome e nella tradizione del primo presepio di san Francesco. Non molti però sono passati fisicamente per questi luoghi, che testimoniano una storia di fede che in ottocento anni non solo non si è mai appannata, ma pare essersi rinvigorita. Tutti attendiamo il momento che nel Natale 2023 segnerà l’ottavo centenario di questo avvenimento e che dovrebbe illuminare un mondo di tragedie con una luce di speranza. «È in questo contesto che mi è stato offerto l’incarico davvero impegnativo di dirigere il Museo del Presepio di Greccio», dice il professor Enrico Genovesi. «Confesso che all’inizio la cosa mi ha un poco spaventato, è un impegno davvero delicato ed importante che per me, non più giovane, sembrava troppo gravoso. Poi mi sono venute in mente tante cose, la passione per il presepe che mi è stata trasmessa fin da bambino da mio padre, poi condivisa e fatta crescere con tanti carissimi amici. E soprattutto la mia grande ammirazione per san Francesco, riferimento nella mia strada verso la fede».

Il professor Genovesi vince dunque tutte le remore, e accetta l’incarico. «Prima di me hanno lavorato con impegno e passione altre persone, verso di loro va tutto il mio rispetto e la mia ammirazione. Oggi mi si chiede di incrementare il contenuto della raccolta museale, perché assuma un valore di maggior richiamo e coinvolgimento verso i presepisti presenti in ogni parte del mondo. Dunque, mio sarà l’impegno di trasformare questo ruolo in una straordinaria occasione di coinvolgimento verso un programma ambizioso e straordinario: trasformare questo luogo nella “stella cometa del presepismo” visibile da ogni parte del globo». Tra gli impegni prioritari, l’organizzazione di un comitato consultivo di specialisti che affianchi la direzione, l’approfondimento delle ipotesi di ampliamento e rimodulazione della attività ordinarie ed un cronoprogramma delle iniziative per l’importante anniversario del 2023. Con l’intento di emulare e richiamare alla memoria la stella che guidò i Magi verso la mangiatoia: «Così vorremmo che accadesse per questo nostro museo, attraverso un programma ambizioso ma estremamente inclusivo, proprio come il messaggio francescano.

Si pensa ad esempio di realizzare un archivio multimediale, utilizzando la tecnologia come supporto al visitatore anche nella visualizzazione di documenti e situazioni antiche che possano essere utili alla comprensione del presepio come espressione di arte e religiosità attraverso linguaggi e contesti diversi». Anche pensando ai più piccoli, il percorso museale partirà da uno spazio didattico, integrato ed aggiornato, che si avvarà di linguaggi e metodi facilmente comprensibili a tutti. «Non sarà solo un “magazzino di memoria” né una raccolta di belle cose – dice il neodirettore – bensì una galleria di esempi ed un archivio aperto a tutti e consultabile da ogni luogo del mondo. Inoltre sarà necessario promuovere una rete di collaborazione tra tutti i musei del presepio esistenti in Italia e nel mondo, promuovendo scambi di notizie di materiali e di informazioni. Perché la stella del presepe illumini tutti sotto la stessa luce».

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