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Il transito del santo

Affrescata a Poggio Bustone la commovente scena di san Francesco che incontra «sorella morte»

L’ultimo affresco che troviamo nel chiostro di Poggio Bustone ritrae san Francesco nel momento della morte, sopraggiunta il 3 ottobre del 1226 mentre si trovava nei pressi della Porziuncola a Santa Maria degli Angeli. Abbiamo già sottolineato che il santo dinanzi alla morte non ha paura, anzi! Egli la vive come un incontro: «ben venga mia sorella morte corporale», dirà ai suoi fratelli. Nella tradizione francescana, la sera che precede il 4 ottobre viene celebrato il transito di san Francesco, cioè il suo passaggio da questo mondo al Padre. L’affresco seicentesco mostra un Francesco nudo perché egli volle essere adagiato nudo sulla terra nuda «per il tempo che occorre a percorrere comodamente un miglio di strada». Il Poverello, posto nel dipinto sopra una specie di altare, forse per significare l’offerta della sua vita interamente donata a Cristo, è colto nell’atto di benedire i suoi fratelli presenti e futuri: nel medesimo istante la sua anima come raggio di luce esce dalla sua bocca ed entra nei cieli aperti e uno degli angeli posti ai lati del santo, recanti torce accese, con il dito le indica la strada. È commovente notare come Francesco spira nel medesimo istante in cui benedice i suoi fratelli; l’autore del dipinto ha forse voluto dirci che l’ultimo pensiero del Santo è per i suoi frati! In effetti chi muore in grazia di Dio non pensa a sé stesso né teme la morte, ma vive questo passaggio non come una sconfitta, ma come un ingresso trionfale nella vera vita.

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