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L’alloro

Usato per molti secoli come rimedio contro numerose malattie , ancora oggi trova impiego per rinfrescare gli ambienti o tenere lontani gli insetti: mettere infatti dei rametti della pianta negli armadi ci aiuta a tenere lontani tarme e insetti

Il Laurus nobilis L. è stato introdotto in Italia, in tempi molto remoti, dall’Asia Minore, ed oggi è una delle piante caratteristiche della macchia mediterranea, da Gibilterra al Mar Nero. Coltivata in molte regioni è naturalizzata in particolare nella zona dell’Olivo. Vive in climi caldo-umidi, predilige un terreno umido e ricco, teme il vento e il gelo, tollera bene gli ambienti costieri e marini ed è presente in tutto il territorio fino agli 800 metri di altitudine.

Descrizione
L’alloro appartiene alla famiglia delle Lauraceae, è un piccolo albero o arbusto sempreverde, poco longevo dalla chioma piramidale folta e densa; il tronco è eretto, liscio, spesso sinuoso e fortemente ramificato; la corteccia dapprima di colore verde diventa poi nerastra o bruna, il legno è giallo e i rami sono eretti e molto fitti. Le foglie sono intere, coriacee, persistenti, aromatiche, disposte in modo alterno sul ramo, la pagina superiore è lucida dal colore verde scuro mentre quella inferiore è più chiara, sono brevemente picciolate, di forma ellittico-lanceolata con apice acuto, lunghe fino a 20 cm, prive di peli e con un margine lievemente ondulato. La fioritura avviene da marzo a maggio, è una pianta dioica ossia che porta i fiori maschili e quelli femminili su piante separate; i fiori sono
di colore bianco-giallastro, profumati, riuniti in piccole ombrelle di 4-5 fiori all’ascella delle foglie. I frutti sono bacche ovoidali, aromatiche, dapprima di colore verde poi nerastre che contengono un solo seme e giungono a maturazione ad ottobre-novembre anche se i frutti restano sulla pianta per tutto l’inverno, talvolta sino a primavera inoltrata, non è difficile vedere i nuovi fiori con a fianco delle vecchie bacche.

Proprietà e utilizzi
La pianta possiede proprietà aromatiche, digestive, espettoranti, stimolanti, antireumatiche e sudorifere, viene infatti impiegata da sempre nella tradizione popolare per il trattamento di disturbi a carico dell’apparato gastroenterico e respiratorio. L’infuso di foglie è indicato per i disturbi digestivi e i gonfiori intestinali. La presenza nelle foglie di sostanze amare e dell’olio essenziale aumenta la secrezione salivare e gastrica inducendo un miglioramento delle capacità digestive e assimilative. Il decotto di foglie è utile nel trattamento delle infezioni del cavo orale, è inoltre consigliato per pediluvi stimolanti e deodoranti. L’olio essenziale che si ricava dai frutti è indicato per la cura dei dolori articolari, delle ecchimosi, contusioni e degli stiramenti muscolari. In cucina le sue foglie trovano impiego sia fresche che essiccate, stimolano la digestione e insaporiscono piatti di carne, salumi, dolci, bevande, legumi, per preparare marinate e per aromatizzare formaggi. Le bacche una volta secche si possono grattugiare come la noce moscata, sono toniche, stimolanti e antisettiche mentre, se messe in infusione in alcool, si ottiene un ottimo liquore di nome Laurino.

La corona di alloro
Simbolo di sapienza e gloria, l’alloro, o meglio, la corona triumphalis, ha incoronato le teste di pittori, scultori, poeti e sapienti fin dall’antichità, sancendone, di fatto, la loro competenza. Indossare la corona d’alloro tra gli studenti nel giorno della loro laurea è un’usanza ormai consolidata e che affonda le sue radici sin dai tempi dei romani, i quali consideravano la pianta sacra.

A cura di Fabiano Ermini e Roberta Zirone dell’associazione Hortus Simplicium

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