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L’olivo

Pianta da sempre considerata simbolo di pace, di trionfo, di vittoria e d’onore: scopriamo insieme questa specie la cui diffusione nel mondo ha permesso lo sviluppo di una civiltà alimentare, frutto della saggezza e dell’esperienza di 6000 anni, definita dalla scienza Dieta Mediterranea

L’Olea europaea L. appartiene alla famiglia delle Oleaceae e si contraddistingue per la sua longevità e frugalità. È una specie che predilige ambienti e climi secchi, aridi e asciutti ed è sensibile alle basse temperature. Vegeta nei terreni sciolti, grossolani o poco profondi, con rocciosità affiorante e fra gli alberi da frutto, è inoltre, una delle specie più tolleranti alla salinità e può essere coltivato anche in prossimità dei litorali, dal piano fino a 900 metri di altitudine.

Descrizione

Albero sempreverde, molto longevo, l’olivo aggiunge altezze di 15 metri. Il tronco, inizialmente di forma cilindrica e dritta, con gli anni si espande alla base, diviene irregolare, ricco di nodi, spesso vuoto all’interno. I rami tendono a svilupparsi in senso verticale, sono angolosi nella parte terminale, a volte con spine nelle forme selvatiche. La chioma è densa, molto espansa e di colore grigio-argentea. La corteccia è grigio-verde e liscia fino al decimo anno circa, poi diventa molto rugosa. Le foglie si formano sul ramo dalla primavera all’autunno e restano vitali fino a 2 anni; sono di forma semplice, opposte, molto tenaci, lanceolate, acuminate all’apice, con margine intero, spesso revoluto. La pagina superiore è opaca, di colore verde glauco, priva di peli mentre quella inferiore è più chiara, lucente e argentata per la presenza di peli e con la nervatura centrale molto pronunciata. La fioritura avviene da aprile a giugno e si manifesta con fiori raccolti in brevi e rade pannocchie ascellari, dette mignole, di colore bianco. I frutti, le olive, sono drupe ovoidali, hanno un colore che varia dal verde al giallo, al viola, al nero violaceo e un nocciolo affusolato legnoso e rugoso.

Utilizzi e proprietà
L’olivo ha proprietà antisettiche, astringenti, ipotensive e antipiretiche, in grado di svolgere azione calmante, lassativa ed emolliente. In passato, infatti, le foglie, astringenti ed antisettiche grazie al loro contenuto di tannini, venivano usate per applicazioni locali e come decotto nel trattamento delle febbri ostinate. Associato ad altre piante, l’olivo trova applicazione in caso di ipertensione arteriosa; è utile nel campo delle infezioni virali e grazie all’attività antispasmodica che è in grado di svolgere anche nei disordini spasmodici a livello bronchiale.
Ovviamente il prodotto più pregiato che si ricava dall’olivo è l’olio. Spremuto dalle olive senza utilizzare calore e solventi chimici, ha una bassa percentuale di acidità. Consumato regolarmente riduce il rischio di disturbi circolatori e limita la secrezione gastrica beneficiando chi soffre di iperacidità.
Olio e olive costituiscono un importante ingrediente della cucina mediterranea. Ma in passato l’olio veniva impiegato anche per le lucerne. Oggi è un prezioso alleato se aggiunto a lenimenti, unguenti, saponi, preparati per la pelle e per i capelli. La pianta impiegata per delimitare campi si comporta da frangivento ed offre riparo agli animali dalla calura estiva. Il legno di olivo dal caratteristico colore giallo-bruno, talora variegato, è molto resistente e trova impiego nella realizzazione di parquet, lavori di intarsio ed è molto pregiato come combustile.

Progenitore

Sebbene le origini dell’olivo siano tuttora oggetto di dibattito tra gli studiosi, si pensa che l’olivo coltivato derivi per selezione e successiva propagazione vegetativa dall’olivo selvatico o olivastro attualmente diffuso allo stato autoctono nella fascia costiera più calda dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L’olivastro è uno dei componenti principali della macchia mediterranea e si distingue per essere spinescente e per avere foglie più brevi. Viene impiegato talvolta come portainnesto per le varietà coltivate

Un caso unico

L’oliva è l’unico frutto dal quale si estrae olio, gli altri oli infatti si ottengono con procedimenti chimici o fisici da semi. A seconda della varietà, del momento della raccolta e delle tecniche di lavorazione utilizzate le caratteristiche organolettiche dell’olio e delle olive variano molto

A cura di Fabiano Ermini e Roberta Zirone per l’Associazione Hortus Simplicium

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