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Il pranzo offerto al medico

Una lezione che i santi non smettono mai di offrire è quella della fiducia nella divina Provvidenza

La Compilazione di Assisi, conosciuta anche come Leggenda perugina, ci riporta un episodio che ancora una volta mette in evidenza la fiducia che Francesco aveva nei riguardi della Divina Provvidenza. Si narra che egli si trovava a Fonte Colombo per curare il suo male di occhi. L’oculista della città che era venuto a visitarlo, a sorpresa fu invitato a pranzo dal santo. Uno dei frati dell’eremo, pieno di imbarazzo, confessò che erano talmente poveri da vergognarsi di farlo fermare a mangiare. Il Poverello lo rimproverò per la sua poca fede. Il medico intervenne per liberarli dal disagio, dicendo che proprio perché sono tanto poveri, più volentieri si sarebbe fermato a mangiare. La tavola venne imbandita con ciò che avevano: poco pane, poco vino e una manciata di legumi, ma appena iniziarono il frugale pasto qualcuno bussò alla porta. Entrò una donna con un grande canestro colmo di pani, pesci, pasticcio di gamberi, miele e grappoli di uva colti di fresco. Si trattava di un dono inviato a Francesco dalla signora di un castello che distava dal romitaggio quasi sette miglia. «A quella sorpresa, i frati e il medico rimasero trasecolati, riflettendo sulla santità di Francesco. E disse il medico agli ospiti: “Fratelli miei, né voi, come dovreste, né noi conosciamo la santità di quest’uomo”» (cfr FF 1596). Molti sono concordi che la nobildonna fosse santa Filippa della famiglia dei Mareri, avviata alla vita di perfezione dallo stesso Francesco negli anni 1221-1225. Questo non deve stupirci: chi vive del Signore e per il Signore non dubita mai del suo aiuto e tra i santi si crea sempre un sodalizio di carità e di generosità.

A cura di Padre Renzo

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